Harold e Maude - Hal Ashby

Harold e Maude - Hal Ashby - 1971 - 91'
Io proprio non credo che si possa parlare di Harold e Maude come di un film normale; è un film degli anni '70. Questa è la migliore e l'unica sintesi possibile. Per completezza, perchè sono un pignolo, posso aggiungere che Ashby è abilissimo, anche troppo, a muoversi tra il surreale e la provocazione, e tra la sincerità e le cose carine. Ma non è che si possa avere tutto dalla vita.

Però si può fare un'inutile e divertentissima classifica dei suicidi di Harold. Qui li trovate (quasi) tutti.
La mia personale classifica vede:
- Al terzo posto l'harakiri. Troppo teatrale la reazione della spasimante, del resto aspirate attrice cagna. Ma grandiosa la preparazione e l'esecuzione del rituale. Merita il podio.

- Al secondo posto l'impiccagione iniziale. Eccellente la preparazione e molto partecipata la gestione della sofferenza da impiccagione.

- Al primo posto, per distacco, il taglio delle vene. Praticamente un'opera d'arte. Perfetto l'effetto sorpresa. Straordinaria la scelta degli schizzi di sangue sulle pareti. Un colpo da vero maestro.

 Due immagini, giusto per avere qualcosa da mettere sullo sfondo del computer; per cambiare...



Commenti

  1. Nonnònnò, non te la puoi cavarae così con Harold e Maude. Sviscera le tue tensioni sugli anni '70, le sue filosofie, i disastri che (forse) hanno fatto nella tua vita e la bellezza che (quasi sicuramente, a vedere da fuori) le hanno portato, e per una volta dài un giudizio di cuore, dài. Neanche una parola su Maude...? Neanche un frisson per l'atmosfera da "tutto si può fare e si farà"? Neanche un groppo - sia pur disincantato - per la voglia di scegliere se stessi e il proprio destino? O per i pantaloni a zampa? Urgh!
    Però grazie, pubblicamente, per aver raddoppiato i miei lettori fissi :-)

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  2. Però è difficile scendere nel dettaglio, esplorare davvero questo film; perché in fondo si regge su poche idee forti, due o tre al massimo, e per il resto un po' vivacchia. Ma non volevo dirlo così freddamente. Il problema è che Harold e Maude riesce a trasmettere uno spirito di libertà travolgente, ma che non è il suo; è delle persone di quegli anni, di quei colori, anche di quel tipo di fotografia, di quel modo di recitare, e di scrivere. È un film memorabile perché rimanda continuamente ad altro; è come le nuvole quando prendono le forme degli animali. Con un regista con più carisma la stessa sceneggiatura sarebbe potuta diventare un capolavoro assoluto. Invece è un cult. Ecco cos'è: un cult. Che è quella parola che definisce i film che devi vedere perché per qualche motivo sono entrati nella storia, al di là dei meriti cinematografici. Tipo Easy Rider che è una roba senza senso, una specie di videoclip con una sceneggiatura ridicola e delle riprese che sembrano quelle di una televisione locale. Però è Easy Rider, io l'ho visto, mi sono annoiato a morte ma l'ho visto. Era quasi un dovere, anzi era proprio un dovere.
    Harold e Maude ha una grande idea di scrittura ma il regista si adagia su quella. E alla fine mancano le immagini. Niente è raccontato con partecipazione. Tutto è insopportabilmente didascalico. Eppure Ashby il clima degli anni '70 lo conosceva bene. A quegli anni c'è arrivato già adulto, ma non si è fatto mancare nulla. E non era neppure impreparato tecnicamente, né gli è mai mancato il coraggio. Forse è davvero solo una questione di talento e di carisma. Il talento di avere idee di cinema forti, originali, fondate sulle immagini; e il carisma necessario per portarle avanti a Hollywood.
    Quello che non funziona di Harold e Maude, che resta un film molto bello e con dei meriti, anche politici, innegabili, è che resta a metà strada, non riesce mai a farti sospirare la mancanza di libertà o la sua conquista. Con me non ci riesce. Ti fa sorridere, riflettere, commuovere in alcuni momenti, ma non ci credi mai fino in fondo. Tutto è superficiale, piegato a un ritmo da commedia troppo piaciona per un film così. Le canzoni di Cat Stevens, che sono anche belle, sono lì a dimostrarlo. Non c'entrano nulla. Non c'entrano nulla col film. Sono lì perché Cat Stevens avrebbe convinto superficialmente un buon numero di spettatori. Perché se invece è un'operazione condotta in buona fede, allora c'è qualcosa che non va nel senso dell'armonia che un film deve avere. Io o questo film stiamo sbagliando valutazione sull'uso della musica nel cinema.
    Ashby 0 - 1 Hollywood mi verrebbe da dire. Ma la verità non la sapremo mai. New Hollywood vs Hollywood è invece una guerra che ormai non ha più molto senso mettere al centro di una discussione. Non c'è mai stata gara. Vale sempre però come ricordo di una possibilità incredibile che il cinema ha avuto. Non è stata del tutto sprecata, anzi, direi che ha portato a degli ottimi film e a un progresso tecnico e critico notevole. Ma l'industria ne è uscita rafforzata e New Hollywood è durata davvero un po' poco. Un'occasione parzialmente sprecata. Harold e Maude lo vedo un po' allo stesso modo. Un film che poteva essere un capolavoro totale, invece è un buon film, che rimanda a idee rivoluzionarie e non ne contiene nessuna. Un'occasione parzialmente sfruttata o sprecata, a seconda che si voglia vedere il celebre bicchiere dall'alto o dal basso.

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  3. Dici cose giuste, tecnicamente e cinematograficamente, ma forse bisogna chiedersi perchè tanti film di quel periodo lì son diventati cult pur non essendo per niente buoni film o capolavori. Prima di essere film che "bisogna andare a vedere", i cult sono i film che vengono visti da un pubblico intelligente, o quanto meno colto ed ironico, o ancora almeno intellettuale o intellettualoide. E forse i tuoi parametri di qualità cinematografica si basano troppo sulla qualità e le possbilità attuali per poter essere impiegati per tutti i film degli anni'60/'70.
    Sono d'accordo su Easy Rider, peraltro, ma in verità c'è un abisso tra i mezzi - e la mentalità per decidere di impiegarli - di oggi e quelli di allora.
    Poi, è vero che Harold &Maude è lo specchio di un tempo, e se non riesce più a trasmettere la voglia di libertà è anche perchè quel tipo di libertà, oggi, non ha più senso, non esiste proprio più.
    La libertà che si cerca oggi non ha, purtroppo, più niente di giocoso e leggero. Ma saper trasmetterne l'idea, anche a prezzo dell'essere didascalico, a me sembra già un buon livello. E' vero, forse poteva essere un capolavoro e non lo è: ma i capolavori sono visti ugualmente "perchè si deve" ma, in genere, sono meno amati.

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