The Dead - John Huston

The Dead - John Huston - 1987 - 82'


Il fatto che sia l'ultimo film di John Huston, rischia di compromettere l'analisi, anche superficiale, che uno spettatore può avere voglia di fare. In molti hanno parlato di ritorno a casa, viste le origini irlandesi di Huston, ma forse è più esatto parlare di avvicinamento alla morte. Huston ci lascia, in compagnia della figlia, con un film che parla non tanto della sua terra d'origine in quanto Irlanda, ma piuttosto con un film che parla della sua terra d'origine in quanto America. Huston ormai è americano, Anjelica Huston è nata in America, lì è cresciuta, non ha altra patria che quella.
Gli attori sono tutti irlandesi, è vero, questo potrebbe far pensare a una volontà di radicamento all'Irlanda che però mi sembra piuttosto un attaccamento al testo, quello sì, seguito in maniera completamente fedele, come in una rappresentazione teatrale.
Huston non trasfigura il racconto in un film, lo trasfigura in un'opera teatrale e poi la filma, con maestria e con una rudezza piacevole. Però sceglie di rapportarsi a un racconto stilisticamente e politicamente rivoluzionario nel modo più cinematograficamente più classico, sovrapponendo il rispetto del testo con la convenzionalità narrativa. Joyce richiedeva forse più coraggio e meno attaccamento alle convenzioni narrative e produttive di Hollywood. Dopo una vita passata a lavorare in America, seguendo quel percorso industriale, Huston sembra essere incapace di raccontare la storia culturale di una terra diversa perché posta altrove. Tutti i personaggi - nel libro davvero dei fantasmi, già morti per quanto sono leggeri e fluttuanti - nel film si appesantiscono e diventano degli stereotipi. Invece sono rappresentazioni - evidenti fantasmi del presente - di stati d'animo, di occasioni perse, di rimpianti, di frustrazioni o di comportamenti lontani da quelli che l'interprete che li "agisce" vorrebbe da sé stesso. Lo stesso Joyce ha voluto rappresentare dei tipi, è vero, questa volontà mi sembra chiara, ma lo ha fatto con un altro stile. E soprattutto con un altro scopo. Joyce stereotipizza per farci rendere conto di quanto sia patetica la nostra interpretazione di personaggi inventati, che non siamo noi, che ci siamo solo allenati a rappresentarli. Accorgersene è facile: succede di assomigliare a personaggi da commedia, o da tragedia. Spesso ci sforziamo perfino di farlo. Ma la vita è davvero molto più lenta e più ricca e vede decine di personalità in ciascuno di noi. Questa complessità Huston non è riuscito a rappresentarla. Nel racconto invece è evidente e funziona, ed è armonica perché la lingua usata è funzionale alla rappresentazione di pensieri complessi, stratificati come i personaggi rappresentati.
Huston prova qualcosa nel finale, ma gli viene il braccino anche lì. Una pagina che si prestava davvero quasi alla sperimentazione risolta con una voce fuori campo è un trucco di mestiere.
Nel 1987 si poteva fare qualcosa in più anche in una produzione americana - in realtà il film è in parte di produzione americana, in parte europea.Su IMDB tutte le informazioni tecniche: The Dead - IMDB

Il finale è commovente perché sono commoventi le parole di Joyce. E forse il finale è commovente nonostante la voce fuori campo. La teatralizzazione del testo è stata una scelta rispettosa, molto consapevole, ma troppo attenta a rispettare una formalità non solo stilistica che si poteva evitare, soprattutto con Joyce.


Questa fissazione dell'Irlanda, dell'importanza che ha nel racconto, mi viene dalla convinzione che il racconto sia anche un racconto  politico; Joyce tira una secchiata d'acqua gelata sia agli uomini che vivono senza saperlo, o volendolo dimenticare, sia al popolo irlandese, che si accontenta della cena con l'oca, di badare o di prendere in giro l'ubriacone di turno, di vantarsi un po' a turno dei propri rimpianti. Huston secondo me ha capito che la terra giocava un ruolo rilevante, ma l'ha frainteso. Ha voluto un ritorno a casa, con attori irlandesi, luci calde, movimenti di macchina lenti e funzionali, da grande scuola; ha voluto rappresentare la saggezza. Per fortuna gli è scappata la mano nel finale perché più ci penso e più mi convinco che avrebbe dovuto filmare la fuga e non il ritorno. Il film è considerato da tutti, in tutte le ricerche che ho fatto, un capolavoro. Non ne sono così sicuro.

Il finale in italiano e in inglese







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