Gerald Durrell - Storie del mio zoo
Non voglio fare una recensione del libro, non saprei da dove iniziare e tantomeno dove finire, anche perché il libro termina con un nuovo inizio, e cioè con la richiesta di contribuire a finanziare e quindi a mantenere la fondazione che presiede lo zoo di cui si parla nel libro.
Io non l'ho fatto, ma questo non significa che qualcuno possa invece decidere di fare una donazione, a questo o ad altri zoo con la stessa impostazione. Non sono un amante degli animali particolarmente coinvolto, tutt'altro. E forse proprio per questo il libro, per il poco tempo che richiede, ché si legge proprio in un attimo, mi ha stupito così positivamente.
Allora, un po' di informazioni wikipediane su Durrell, tanto per iniziare:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gerald_Durrell
Dipende da come si affrontano le cose serie della vita, cioè un libro che parla di uno zoo che è quasi un'utopia. A me piace saperne un po' di più prima, ma superficialmente. In una sola parola: wikipedia.
Questa invece è la scheda di presentazione del libro che c'è sul sito di Adelphi:
http://www.adelphi.it/libro/9788845905001
E' un libro illustrato, che è già una bella cosa. E il disegno in copertina racconta una storia che ha fatto sorridere anche me, che una scimmia in casa spero di non avercela mai. E giuro che non ho più nemmeno un orsacchiotto.
Il libro è costruito in capitoli auto conclusivi, che si leggono con la velocità con cui volano gli sparvieri, o con cui saltano le scimmie indiane.
Può leggerlo un bambino, un ragazzo, un vecchio romantico, un impiegato sull'autobus, come ho fatto io. E tutte queste cose al femminile. Più molte altre. Credo che possano leggerlo tutti quelli pronti a cambiare idea sugli animali.
In questo caso un piccolo ringraziamento devo farlo. Questo libro era nato, o meglio, io l'ho comprato, in una libreria di non mi ricordo più quale stazione, forse Roma, o forse Milano, per regalarlo a una ragazza luminosa. Che invece lo conosceva già a memoria. Come tante altre cose.
E il regalo me lo sono fatto da solo, credo già qualche tempo prima di comprare il libro.
Io non l'ho fatto, ma questo non significa che qualcuno possa invece decidere di fare una donazione, a questo o ad altri zoo con la stessa impostazione. Non sono un amante degli animali particolarmente coinvolto, tutt'altro. E forse proprio per questo il libro, per il poco tempo che richiede, ché si legge proprio in un attimo, mi ha stupito così positivamente.
Allora, un po' di informazioni wikipediane su Durrell, tanto per iniziare:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gerald_Durrell
Dipende da come si affrontano le cose serie della vita, cioè un libro che parla di uno zoo che è quasi un'utopia. A me piace saperne un po' di più prima, ma superficialmente. In una sola parola: wikipedia.
Questa invece è la scheda di presentazione del libro che c'è sul sito di Adelphi:
http://www.adelphi.it/libro/9788845905001
E' un libro illustrato, che è già una bella cosa. E il disegno in copertina racconta una storia che ha fatto sorridere anche me, che una scimmia in casa spero di non avercela mai. E giuro che non ho più nemmeno un orsacchiotto.
Il libro è costruito in capitoli auto conclusivi, che si leggono con la velocità con cui volano gli sparvieri, o con cui saltano le scimmie indiane.
Può leggerlo un bambino, un ragazzo, un vecchio romantico, un impiegato sull'autobus, come ho fatto io. E tutte queste cose al femminile. Più molte altre. Credo che possano leggerlo tutti quelli pronti a cambiare idea sugli animali.
In questo caso un piccolo ringraziamento devo farlo. Questo libro era nato, o meglio, io l'ho comprato, in una libreria di non mi ricordo più quale stazione, forse Roma, o forse Milano, per regalarlo a una ragazza luminosa. Che invece lo conosceva già a memoria. Come tante altre cose.
E il regalo me lo sono fatto da solo, credo già qualche tempo prima di comprare il libro.
Commenti
Posta un commento