Un'ora sola ti vorrei - Alina Marazzi

Un'ora sola ti vorrei - Alina Marazzi - 2002 - 55'

Il film è uscito ormai parecchi anni fa e per un documentario italiano, il rischio che finisca nelle cose dimenticate è altissimo. La prima cosa da dire quindi è che il film si trova, è facile trovarlo, bisogna andare in libreria e chiederlo, niente di più semplice. Qui la scheda del dvd di Feltrinelli.
E per farvi venire voglia, ecco il trailer:

 


Da Un'ora sola ti vorrei sono passati, per fortuna, diversi altri film di Marazzi. Non ha senso parlarne adesso, ma ognuno di questi film fa parte di un percorso molto soddisfacente da seguire, che non inizia con Un'ora sola ti vorrei, ma che in questo film vede inevitabilmente un punto di svolta. Parlare, anzi, fare un film sulla propria madre morta suicida non è una cosa che possa lasciare esattamente indifferenti. Marazzi porta a termine un'operazione difficilissima con una dose di delicatezza e di generosità che lascia disarmati. Prima di vedere gli aspetti tecnici del film, le scelte che hanno portato a montare una sequenza al posto di un'altra, la gestione del commento fuori campo e la gestione dei diari di Liseli Hoepli, si resta frastornati dalla quantità di dolore che c'è nel film e dalla delicatezza con cui è raccontato. Nonostante il dolore di Liseli, nonostante la fatica di Alina Marazzi di raccontare la storia della madre, Un'ora sola ti vorrei è un film leggerissimo, soave, che pure racconta la verità senza edulcorare nulla.


Non si tratta certo del primo documentario di montaggio nella storia del cinema, ma Marazzi è bravissima - e lo ha dimostrato anche in futuro - a creare un ritmo dolce quando ce n'è bisogno, ad accelerare, a lasciare lo spettatore senza fiato, a farlo sprofondare. È altrettanto brava a ricercare e a ricreare dai materiali d'archivio, in questo caso familiari, immagini ricercate, mai banali, a generare un'unica traccia di testo e immagini in un film che del testo fa una parte importantissima, fondamentale, perché le parole di Liseli sono ricercate, ragionatissime e oneste fino all'incoscienza. Marazzi ha il coraggio di selezionarle e farcele ascoltare senza togliere nulla alla verità che portano. Il film è dichiaratamente una celebrazione, non sarebbe potuto essere diversamente. Certo è anche una resa dei conti, una resa dei conti da cui peraltro si esce con una pacificazione sentita anche da uno spettatore minimamente attento. Allo stesso tempo però non è un film per sé, non lo è più nella misura in cui è pubblico. Alina Marazzi lo sa, e con una generosità fuori dal comune regala a tutti una dose di verità che basta a riempire anni di riflessioni. Il film è costantemente in rapporto con l'intimità e con il pubblico e, lo ripeto anche se corro il rischio di essere noioso, regala a tutti una vicenda privata che diventa universale, come solo alcune grandi opere d'arte riescono a fare. 


In questo percorso, Marazzi è aiutata moltissimo, lo accennavo prima, non solo dalle immagini girate prevalentemente da Ulrico Hoepli - padre di Liseli, nonno di Alina e fondatore della casa editrice Hoepli - amatoriali fin che si vuole ma portatrici di una cultura alto borghese evidentissima, lontanissime dalla qualità dei film amatoriali tipici, ma anche dalle parole dei diari, delle lettere di Liseli, che sono le parole di una donna molto intelligente, altrettanto colta, consapevole di quello che le accade e di quello che le accade intorno. Liseli "spiega" a tutti cosa sta succedendo e lo fa con le parole appropriate, usando la letterarietà che le viene naturale usare. Senza la qualità di queste parole il film sarebbe stato ugualmente meraviglioso ma diverso. Anche dalla qualità delle parole di Liseli nasce l'utilità di questo film, che riesce a essere anche un saggio sulla depressione.


Alina Marazzi, come al solito, si è spesa tantissimo per far circolare il film, ne ha parlato, lo ha presentato, per cui si trovano molte interviste, anche molto diverse tra loro. Questa è una di quelle che ho trovato girovagando su internet e cerca di leggere il film da una prospettiva diversa da quella dell'appassionato di cinema. Si trova sul sito Psychomedia.

Commenti

  1. la combo recensione-trailer mi ha colpita ed emozionata. spero di recuperare il film in giro :)

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  2. Con qualche mese di ritardo - anche questo blog, come molti altri, ha subito un periodo di catalessi -: grazie :)
    Il film si trova facilmente ma se hai problemi a recuperarlo scrivimi pure che ti do due dritte ;)

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