Gli amanti passeggeri - Pedro Almodovar

Gli amanti passeggeri - Pedro Almodovar - 2013 - 90'

Almodovar, con l'onestà e il coraggio che gli vanno riconosciuti, gira un film in cui ammette candidamente, e senza prendersi per fortuna troppo sul serio, di non aver più niente da dire a proposito delle ossessioni che ne hanno accompagnato la carriera e la vita.
Se La pelle che abito era il rovesciamento, il negativo, della visione della vita e del cinema di Almodovar, Gli amanti passeggeri sono l'ammissione della fine di un percorso. Quel cinema di Almodovar non può esistere più perché non esiste più quel Pedro Almodovar. Del resto, basta leggere qualche intervista promozionale al film per rendersi conto che il discorso di chiusura su un certo tipo di cinema per Almodovar è chiuso con questo film. È possibile che in futuro ci sia una rielaborazione degli stessi temi in una chiave interpretativa diversa, ma il punto centrale del discorso è che Almodovar non conduce più la vita che aveva portato l'ispirazione per i film della prima fase del suo cinema.


Cosa dobbiamo aspettarci da Almodovar nel prossimo futuro? Non saprei; spero non ricada in derive a La mala educacion, il film che ha segnato il tracollo di Almodovar ancorato alla realtà e che ha portato a un trittico di pellicole terribili, le peggiori di tutta la sua filmografia. C'è una frattura nettissima tra la cinematografia di Almodovar prima de La mala educacion e dopo questo tentativo di melodramma indignato, che non si capisce dove vada a parare, perché oltretutto la critica alle istituzioni religiose è tra le più deboli mai girate da Almodovar e molto meno incisiva, dirompente e rivoluzionaruia di altri personaggi o altri film.


La pelle che abito, nonostante non sia il suo film più riuscito, torna però a essere una riflessione importante su alcune ossessioni ricorrenti di Almodovar. Gli amanti passeggeri sembra chiudere emotivamente un periodo della vita e una fase della carriera di Almodovar, che si spera non rinunci alla visione dei problemi umani che ci ha regalato finora. Evidentemente non è più possibile girare i film degli anni '80 o degli '90, ma Almodovar maturo, Almodovar personaggio pubblico, Almodovar regista più importante di Spagna - e tra i più importanti del mondo per tecnica, idea del cinema, lucidità - deve assegnare il suo nuovo sguardo alla vita di questo momento, non ripiegare su se stesso. Un altro trittico come La mala educacion, Volver e Gli abbracci spezzati questa volta sarebbe fatale.
A nessuno interessa il ricordo di un uomo un po' avanti con l'età che ha avuto una vita interessante, anche se raccontato molto bene. Tutti aspettiamo che il personaggio pubblico ci mostri la sua idea e la sua visione com'è diventata oggi, con il coraggio che ha dimostrato in tutta la carriera.


Avrei dovuto parlare del film, de Gli amanti passeggeri, ma il discorso sul percorso di uno dei registi più geniali degli ultimi quarant'anni mi è sembrato più importante.
Gli amanti passeggeri è un buon film, soprattutto se visto e giudicato nell'ottica della chiusura di una fase artistica e di una riflessione seria e profonda di Almodovar su se stesso. Fuori da questo contesto è un film che lascia il tempo che trova, interessante come lo può essere l'esercizio di uno che gli esercizi li sa fare magistralmente. Il film è pieno di riferimenti, diretti o intesi come omaggio allo spirito di alcuni film, al cinema americano amato da Almodovar e ad alcuni suoi stessi film.
Fa ridere, preso per quello che è fa ridere. Ma fa ridere di risate superficiali, costruite benissimo, ma che si dimenticano alla prima sigaretta fuori dal cinema.
Non dico nulla sulla questione prima classe, seconda classe, potere, classe media; mi sembra un simbolismo talmente risibile che continuo a credere semplicemente in uno scherzo di Almodovar ai critici, trovo che sia più realistica questa interpretazione.
È il primo film di Almodovar girato in digitale, e la scena del telefonino - agghiacciante - è ovviamente costruita al computer.

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